Vai al contenuto

Mazda MX-5 F20C

Buonasera Drivers
e bentornati a una nuova puntata di Make It Hardcore!

Nell’ultimo periodo, sul nostro profilo Instagram, abbiamo più volte ricevuto delle domande riguardanti la Honda S2000 e la Mazda MX-5. Nello specifico, molti di voi ci hanno chiesto quale fosse la migliore delle due. Evidentemente, anche Ludovico, che, probabilmente già conoscete per via della Aprilia RS500, si è posto più volte questa domanda. Sapete qual è stata la risposta? Una Mazda MX-5 NC con un motore Honda VTEC F20C derivato da un’S2000.

In realtà, non è la prima volta che un lavoro del genere viene effettuato, tuttavia le soluzioni tecniche adottate dai vari proprietari sono diverse e molti lamentano la difficoltà nello swappare questo motore. Ludovico, invece, è riuscito a montare l’F20C in due giorni, mantenendo le geometrie originali, così come la posizione della scatola guida e barra antirollio. Il progetto, tuttavia, ha richiesto circa 750 ore di lavoro per essere terminato.

Ma facciamo un passo indietro e torniamo all’inizio! Il punto di partenza è stato quello di svuotare l’intera vettura per proseguire, poi, con la modifica della culla originale in modo da alloggiare il nuovo propulsore con i nuovi supporti, creati utilizzando parte della base originale. Una volta terminata, la culla è stata prima sabbiata e poi verniciata di nero. I silentblock dei supporti motore sono stati realizzati su misura: dopo aver creato lo stampo, Ludovico si è rivolto a un’azienda che li ha prodotti in poliuretano 90 Shore.

Il motore, dopo il montaggio, è stato modificato con l’adozione di una distribuzione con catena e tendicatena migliorati, un kit piattelli in titanio, guida-molla e doppie molle, in modo da ottenere un guadagno sia in termini di prestazioni che affidabilità.
Modificata anche la coppa con la creazione di una paratia antisbattimento per evitare il pescaggio d’aria nei cambi di direzione e nei curvoni veloci. È stato montato un doppio radiatore olio ed effettuato un upgrade agli ugelli spruzzatori che, sulle prime versione, causavano alcuni problemi di affidabilità. Per terminare, la frizione è stata sostituita con una Honda Racing con resistenza maggiorata del 40%

Per poter montare il cambio della S2K, Ludovico ha dovuto modificare il power plant frame originale della MX-5 e creare un albero di trasmissione ad hoc, ottenuto dalla fusione tra la parte anteriore di quello Honda e il posteriore della Mazda.

All’interno della vettura, possiamo trovare un rollbar integrale realizzato da Alves, un sedile Sparco montato su apposite staffe artigianali in modo da poter utilizzare la slitta scorrevole del sedile originale, la strumentazione S2K debitamente adattata e una pedaliera AP-Racing CP5500 ricavata dal pieno, con bilanciere e doppia pompa, abbinata a un pedale acceleratore ricavato dal pieno.

All’esterno, la vettura si presenta con un hardtop artigianale in vetroresina, realizzato partendo da una base di poliuretano e balsa. In modo da ottenere un’aerodinamica funzionale e rendere utile ogni singolo componente utilizzato, è stata installata un’ala posteriore in carbonio da 142 cm abbinata ad uno splitter e airdam frontale e, per terminare, un fondo piatto. I cerchi da 7,5×17, provenienti da una Skoda WRC, sono stati adattati al nuovo utilizzo modificando il centraggio e abbassando i piani, in modo da creare un offset ideale. L’impianto frenante anteriore, un 330×32 con pinze Brembo a 4 pistoncini, deriva da un’Alfa Romeo GTA. Al posteriore, invece, troviamo un 323×24, anch’esso con pinze Brembo, montato grazie all’ausilio di staffe radiali ricavate direttamente dalla modifica di quelle esistenti. L’assetto è un Tein Mono Sport con EDFC Active Pro.

La trattazione di quest’auto meriterebbe una spiegazione molto più lunga e dettagliata, in quanto i lavori effettuati non sono solamente quelli qui descritti. Chiaramente, per questioni di tempo, non è stato possibile approfondire ogni particolare. Se l’argomento vi interessa, vi invitiamo calorosamente a visitare lgrprototipiperpassione, il blog di Ludovico. Noi, ci auguriamo che l’articolo vi sia piaciuto e speriamo, prima o poi, di poter ammirare quest’auto tra le curve di un autodromo, il suo habitat naturale.

Vi aspettiamo la prossima settimana con un nuovo episodio di Make It Hardcore!

Revisione a cura di Monica Filosi.

Cerca nel blog

Categorie

Scegli la categoria

Archivio

Scegli l’archivio

Condividi