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Honda CR500

Buonasera Drivers
e bentornati a una nuova puntata di Make It Hardcore!

C’è stato un tempo in cui il desiderio più grande di un ragazzino di 14 anni era quello di possedere uno scooter, una moto o un qualsivoglia mezzo motorizzato. Un tempo in cui non avevamo paura di sporcarci le mani di grasso e olio, in cui il profumo di miscela emanato dai motori a 2 tempi inebriava l’ambiente. Ricordo ancora giornate e nottate insonni passate in garage con il solito gruppo di amici, cercando di migliorare ogni aspetto dei nostri mezzi.

Anche Stefano fa parte di quell’epoca e anche lui ha iniziato l’ascesa nel mondo dei motori partendo da un semplice HM50 che, ovviamente, ha elaborato come erano soliti fare tutti i ragazzi di quell’età. Ma gli anni passano e, con il passare del tempo, quei mezzi, che consideravamo delle piccole bombe capaci di raggiungere velocità mostruose, si rivelano lenti e insoddisfacenti. Da lì, la voglia di velocità, la voglia di avere un mezzo unico e che soddisfacesse le sue ambizioni lo portano a costruirsi una delle moto che ha sempre desiderato.

E allora ecco che comincia la ricerca di un valido telaio da vestire, proprio come un bravo sarto che ti prepara un abito su misura. Ricerca che si conclude con l’acquisto di un telaio CRF 450 R del 2011. Ma quel telaio non è fatto per ospitare il motore scelto e allora iniziano le sapienti modifiche di taglio e cucito in modo da avere una culla che possa ospitarlo. Che motore? Ovviamente un’ Honda CR500 2T: 5 marce, pacco lamellare e lamelle Boysen, un carburatore Keihin 38 capace di aspirarti anche l’anima, cassa filtro dedicata, frizione antisaltellamento STM. Chiudono la meccanica due radiatori maggiorati su misura, uno scarico Pro Circuit corredato da silenziatore Akrapovic in titanio.

In una moto che si rispetti, però, non bastano solamente i cavalli, ma occorre anche una ciclistica degna di tale nome! Ed è per questo che all’anteriore troviamo una forcella Ohlins radiale, accoppiata con delle piastre di sterzo ricavate dal pieno, una pompa Brembo radiale, una pinza radiale Brembo P4 ricavata dal pieno e un disco flottante con campana in ergal su misura. Al posteriore, si fa spazio un forcellone di un’Aprilia SXV 550 con un apposito leveraggio in modo da poter installare l’ammortizzatore Ohlins TTX. I cerchi, degli Alpina Pro Carbon Matrix da 17”, sono accoppiati a dei mozzi in ergal della Kite.
Anche l’occhio vuole la sua parte, e in questo Stefano non è stato da meno. Lo si denota dall’utilizzo di viteria in ergal di colore rosso e dall’installazione massiva di elementi in carbonio. Sì! Serbatoio, manubrio, paraspruzzi, copri pignone, carter del volano e della frizione sono in carbonio vero!

Il risultato finale è una moto da 93 Kg in ordine di marcia e con più di 65 cv all’albero.
Una moto vecchio stampo che riesce ancora ad emozionare, perlomeno, gente come noi.
Ma probabilmente, se state leggendo questo articolo, anche voi fate parte di questa generazione: non importa che abbiate 14 o 40 anni, non importa che lavoro facciate o quale sia il vostro stato sociale. Se anche voi vi emozionate quando vedete mezzi del genere e vi girate quando sentite il rombo di uno scarico rumoroso, siete dei nostri!

E allora, non possiamo che aspettarvi la prossima settimana con un nuovo episodio di Make It Hardcore!

Revisione a cura di Monica Filosi.
Fotografia a cura di Giorgio Saba.

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